Cantieristica e la crisi edilizia
La cantieristica è un settore sempre più in crisi, la difficoltà deriva proprio dalla staticità del mercato immobiliare.
Per quanto sembri difficile da capire, l’edilizia è un ingranaggio del mercato e come tutti i meccanismi, quando un ingranaggio si ferma, tutto il sistema entra in crisi.
L’Architetto Laura Petricca ci ha fatto alcuni esempi di attività che risentono la crisi della cantieristica:
- Artigiani e imprese edili.
- Studi tecnici di architetti, geometri, ingegneri e altri professionisti del mondo dell’edilizia.
- Rivenditori di materiali edili, comunemente chiamati “Smorzi”.
- Studi Legali.
Purtroppo questa defezione della cantieristica si porta dietro tanti altri settori ed il fatto che l’economia stenti a ripartire non aiuta nessuno.
Sempre più controlli per la cantieristica
I pochi rimasti sono sempre più controllati dagli organi ufficiali che nello svolgimento del loro lavoro riescono a concentrarsi in modo migliore essendo minore il numero dei soggetti da controllare.
Un risparmio sbagliato
Purtroppo un altro dato shoccante è quanto queste strozzature del mercato spingano i datori di lavoro della cantieristica verso scelte sbagliate.
Il datore di lavoro, dalla notte dei tempi cerca il miglior rapporto qualità prezzo, ed in un momento di crisi come questo cerca di risparmiare tagliando i costi della sicurezza in cantiere.
I documenti per lavorare in cantiere
Un altro dato non rassicurante è il mucchio di carte e documenti burocratici a cui la cantieristica è soggetta e non può sottrarsi.
Noi capiamo bene che la burocrazia è necessaria, anche se siamo certi che voi come noi non amiate essere sepolti da montagne di carta sulla scrivania.
È quasi ironico pensare a quante carte d’ufficio servano per svolgere il lavoro manuale per eccellenza.
Quindi da un’analisi sommaria possiamo dire che gli unici indici in crescita sono quelli dei controlli, della burocrazia e della crisi. I primi due sicuramente migliori del terzo.
Sempre il nostro Architetto, Laura Petricca, ci può raccontare come dieci anni fa, quando iniziò a lavorare nel settore le differenze erano sostanziali, anche a livello di numeri.
Prima ci si occupava di circa venti cantieri contemporaneamente, oggi invece, il numero è meno della metà.
Purtroppo la crisi ci ha colpiti, ma questo non significa che sarà sempre così, anzi bisogna essere ottimisti, perché un giorno il mercato ripartirà e noi dovremo farci trovare pronti.
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