Rischio da taglio e come valutarlo

Il rischio da taglio, nonostante possa sembrare uno tra i più banali, non è escludibile per la valutazione dei rischi e la stesura del D.V.R. di determinate aziende.

Il rischio da taglio si può evolvere in lesioni

Le lesioni derivanti da un taglio possono essere di vario genere, alcune lievi e altre più gravi.

Non si tratta della scoperta dell’acqua calda, però bisogna distinguere dalle lesioni che possono essere risolte con un cerotto e il reintegro nell’attività lavorativa del “ferito”, da quelle più gravi che possono addirittura mettere a rischio la vita.

Le imprese soggette maggiormente al pericolo di taglio sono tutte quelle che, nello svolgimento della propria attività utilizzano lame e/o coltelli.

È difficile inquadrare un settore più a rischio di un altro

La difficoltà nel distinguere il settore deriva proprio dalla genericità di questo rischio, perché fondamentalmente le aziende che durante l’attività produttiva utilizzano lame e coltelli sono molte e a volte diametralmente opposte fra loro.

Alcuni esempi:

  • Un ristorante che utilizza coltelli in cucina.
  • Una segheria che utilizza seghe circolari.
  • Un’agenzia di grafica pubblicitaria che taglia a mano le locandine.
  • Una macelleria.
  • Ecc.

Cosa tenere in conto nella valutazione dei rischi

  1. La tipologia di lama e/o coltello
    Considerando aspetti fisici come la flessibilità, la resistenza e l’affilatezza.
  2. Altri possibili fattori esterni
    Tenendo a mente aspetti come i movimenti, l’ambiente circostante e tutto ciò che potrebbe aumentare il rischio da taglio.

Dpi per il pericolo di taglio

Guanti

I guanti sono un dispositivo di protezione individuale che coprono principalmente gli arti superiori dal rischio da taglio e abrasioni.

Attenzione: i guanti da lavoro non sono tutti uguali, ma sono di diverse tipologie in base al rischio a cui è esposto il lavoratore. Per ogni tipologia di guanto da lavoro vi è una Norma Tecnica che descrive la stessa, come ad esempio:

  • Guanti contro il Rischio Meccanico ed elettricità statica descritti dalla Norma Tecnica EN 388;
  • Guanti contro il Pericolo da freddo descritti dalla Norma Tecnica EN 511
  • Guanti contro il Pericolo da calore e/o fuoco descritti dalla Norma Tecnica EN 407
  • Guanti contro il Rischio da irraggiamenti ionizzanti descritti dalla Norma Tecnica EN 421
  • Guanti contro il Rischio da contaminazione batterioligica descritti dalla Norma Tecnica EN 374-2
  • Guanti contro il Pericolo chimico descritti dalla Norma Tecnica EN 374
  • Ecc.

Per quanto riguarda gli altri D.P.I. dobbiamo sottolineare che devono avere un livello di protezione differente a seconda dell’attività.

I livelli di protezione minimi sono 1 e 2. I primi sono più leggeri dei secondi e si indicano per attività le quali il rischio da taglio non espone il lavoratore a gravi lesioni sul corpo.

Altri Dpi potrebbero essere:

  • Grembiule semplice.
  • Grembiule diviso.
  • Pantaloni di protezione.
  • Giubbotto di protezione.

Che avremo premura di specificare meglio le loro caratteristiche in un articolo successivo.

Per oggi, con il rischio da taglio, da Gruppo Minerva, è tutto.

Gruppo Minerva

Leave a Comment

You must be logged in to post a comment. Click here to login.

Contaminazione microbiologica degli ambienti di lavoro HACCP e 8 regole di base